I caratteri lapidari romani sono all’origine delle maiuscole moderne nell’alfabeto latino. Disegnati su pietra con un calamo che ne regolava contrasti e ne caratterizzava la forma, vedevano spesso il punto come segno di separazione tra una parola e l’altra.

L’uso del calamo trasmette tutt’ora questo senso di perfetta imperfezione: l’incisore doveva separare la costruzione delle curve in due tratti distinti, conferendo al carattere una forma armoniosa anche se non perfettamente geometrica.

Siamo partiti diminuendo i contrasti per migliorare la leggibilità dei corpi piccoli e, successivamente, abbiamo eliminato le grazie per una migliore fruizione sulle piattaforme digitali. Infine, siamo riusciti ad uniformare il ritmo della lettura razionalizzando le larghezze.

Non abbiamo solo sviluppato una versione sans serif delle lettere incise alla base della colonna Traiana, punto di riferimento per lo studio dell’alfabeto latino. I caratteri minuscoli sono stati arricchiti da elementi umanistici per assecondare l’asimmetricità della loro forma originale, mentre il richiamo al tratto “spezzato” del calamo è stato effettuato con degli elementi di rottura: vertici netti nelle spalle di lettere come la n e la h.