L’immaginario visivo strizza l’occhio ai simboli delle prime missioni spaziali, capaci di veicolare concetti complessi con estrema semplicità. Il simbolo rappresenta una freccia che schiaccia un bottone, sintesi estrema del processo di lancio (o avvio) di una missione spaziale, che diventa anche azione consapevole dei partecipanti all’iniziativa, il cui impegno è fondamentale per una buona riuscita del progetto.

Questa intuizione ha dettato la linea da seguire anche sugli altri elementi facenti parte dell’identità, con un approccio insieme funzionale ed estetico: colori quasi primari, accesi, per rivolgersi ai diversi target/stakeholders del progetto; una tipografia concreta ma d’impatto, che richiama al mondo della fantascienza; uno stile fotografico personale, deciso, diretto per coinvolgere e rafforzare la partecipazione degli stakeholder.

La richiesta iniziale era quella di creare un’immagine che non sia un’identità visiva tradizionale, ma in grado di mantenere riconoscibilità inserendosi nella complessità dell’ecosistema visivo di Bologna.

Per farlo, abbiamo ideato un device che integra il logo al suo interno, facendolo diventare all’occorrenza una semplice “firma”. Il device si sviluppa in blocchi di colori – uno per ciascun gruppo di stakeholder che prenderà parte al progetto – con il logo che occupa lo spazio del gruppo a cui la comunicazione si rivolge, adottandone il colore principale nel layout.